backlink ottere un profilo di successo

Come costruire un profilo backlink di successo

Tra le tecniche SEO più sfruttate ed apprezzate dai costruttori di siti web troviamo la cosiddetta pratica della link building.

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La link building non è altro che la strategia finalizzata alla collocazione e alla creazione di link in ingresso (backlink) verso un determinato portale.

Obiettivo di una corretta link building è quello di convogliare il traffico di utenti online all’interno di pagine specifiche, il tutto per cercare di trarne profitto in termini di guadagni economici o di aumento della visibilità (comunemente entrambi).

Indirizzare gli utenti appositamente verso un sito web significa aumentare il bacino di utenza del sito di riferimento, con tutte le conseguenze annesse del caso. Altro obiettivo della link building è quello di aumentare l’autorevolezza del sito che viene linkato, agli occhi di Google (esplicitamente) e a quelli degli utenti (implicitamente).

Tuttavia, fare link building non è affatto semplice, al contrario è molto complesso. Infatti, non è sufficiente inserire una moltitudine di link in una o più pagine del proprio sito web per aumentarne l’autorevolezza o la visibilità, come magari si usava fare una volta.

Le difficoltà nel realizzare una strategia di link building di qualità derivano dal fatto che Google è ormai perfettamente in grado di riconoscere quando (e quanto) il sito contenente i link sia valido e affidabile (pertinenza, provenienza, qualità).

Inoltre, va ricordato come gli algoritmi del motore di ricerca di Mountain View vengano aggiornati con una certa frequenza dagli ingegneri dell’azienda, proprio per adattare le capacità di Google ai progressi dell’intelligenza artificiale. Detto ciò, vediamo come realizzare una link building efficace e di successo senza incorrere a sanzioni come penalizzazioni o ban del proprio dominio.

Innanzitutto, la costruzione di una link building ben fatta passa dallo studio dei competitors e del settore in essere. Va analizzato il profilo backlink dei competitors, per capirne la provenienza, la qualità e la forza dei backlinks stessi.

Se il nostro settore è ad esempio il benessere, non possiamo pensare di ricevere link da portali hi-tech, dating, abbigliamento e così via. Non avremmo la pertinenza minima necessaria per far compiacere quel link a Google, e di conseguenza oltre a non passarci la spinta necessaria, aumenteremmo il rischio di sanzioni, come già specificato sopra.

Ci sono tanti aspetti legati alla link building, ma ne specificheremo almeno 4 fondamentali.

  • Frequency: è il rapporto di frequenza con la quale si ricevono regolarmente backlink. Se i competitors ricevono mediamente 10 link a settimana mentre il sito che si vuole posizionare meno della metà in un mese, ci si trova già un passo indietro. Certo la quantità a sé, non è mai un fattore determinante;
  • Placement: indica il piazzamento, o meglio il posizionamento, dell’anchor text nell’articolo. Generalmente essere linkati nel primo paragrafo o comunque nella prima parte dell’articolo, rafforza il peso del link. Ma anche in questo caso, non è tutto;
  • Anchor text: indica il testo con cui vorremmo comparisse il link. Ad esempio “ristorante di pesce a Firenze”. L’anchor text è sicuramente cruciale nel decretare il conseguente miglioramento o al contrario posizionamento del sito web, durante o dopo una campagna di link building. Il consiglio è quello di diversificare quanto più possibile l’anchor text e in maniera naturale;
  • Authority: determina il trust (fiducia) e l’autorevolezza di un sito (o di una specifica pagina web) che linka il nostro sito. Maggiore è l’autorevolezza, maggiore è la spinta che fornisce alla pagina web linkata.

I link inoltre sono composti da due medesime tipologie:

  1. Do Follow: passano link juice, cioè spinta/valore;
  2. No Follow: al contrario, non passano link juice, ma sono comunque importanti nella nostra strategia di link building, in modo da andare a creare un profilo link sano e duraturo nel tempo.

Se il portale da far salire sui risultati di ricerca non ha mai ricevuto backlinks, non si è conoscenza di ricevere già dei link o se e; stata effettuata una link building in maniera casuale, si dovrebbe prima di tutto analizzare la situazione del dominio. Lo strumento che arriva in aiuto è la Google Search Console, nella sezione apposita dedicata ai link.

Ultima considerazione a proposito di autorevolezza: molti o quasi tutti i professionisti dicono di dover considerare quasi maniacalmente le metriche DA e PA di Moz, ma è una bella bugia. DA e PA, quali domain authority e page authority sono valori attribuiti da Moz secondo cui un dominio che riceve a sua volta una data quantità e qualità di link, può ritenersi più autorevole ed avere di conseguenza un DA maggiore. Ciò non significa che dovremmo ignorare un dominio avente una DA alto, ma non è assolutamente l’unica metrica da guardare, e soprattutto non è la più importante.

La ricezione di backlink passa attraverso canali e modalità di diverso tipo. Le migliori sono sicuramente quelle provenienti da menzioni editoriali, e qui parliamo di link earning. Ad esempio, quando un nostro articolo viene ritenuto di estrema qualità e linkato a sua volta da uno o più siti autorevoli. È evidente che, in questo caso, non abbiamo fatto nient’altro che creare un contenuto originale e di valore per gli utenti, e questo viene premiato in maniera spontanea.

La tipologia più diffusa negli ultima tempi, è il guest posting che, consiste nel pubblicare su portali di qualità e pertinenti, articoli che linkano verso il nostro sito. Altri canali utilizzati sono i comunicati stampa e l’article marketing.

Un buon profilo backlink è importante in qualsiasi business e strategia SEO intrapresa, ma è compito necessario del SEO Specialist per la strategia da mettere in piedi e del SEO Copywriter per la stesura dei contenuti di qualità, grammaticalmente corretti e coinvolgenti.

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